Da qualche anno si sta sperimentando la tecnica del prelievo diretto delle unità follicolari dalle zone donatrici (tecnica peraltro conosciuta come Trapianto di Capelli FUE ed ideata da Woods a Campbell) e il reimpianto immediato delle zone riceventi. I risultati sono molto soddisfacenti dando una estetica superiore e una morbilità bassissima. L’estrazione delle unità follicolari rappresenta oggi giorno un approccio decisivo ed indispensabile nell’ ambito delle possibilità della chirurgia dei capelli. Essa svolge un ruolo determinante sia come scelta iniziale diretta al problema dell’alopecia, sia come azione complementare da adottare dopo la chirurgia classica (strip, flap ecc). Negli ultimi tempi la letteratura scientifica internazionale si sta arricchendo di contenuti a proposito di questa innovativa tecnica, che tuttavia sino ad ora pochi praticano, ma che sta iniziando ad avere crescita e diffusione. E’ ovvio che bisogna conoscere alcuni aspetti essenziali per intraprendere tale tecnica. In tale ottica infatti è necessario dapprima selezionare i pazienti candidati a questo tipo di approccio, ricordando che le indicazioni al Trapianto di Capelli FUE sono molto ampie, potendo ricorrere a tale metodica quando si vogliono evitare cicatrici postchirurgiche, quando l’orientamento del paziente è per un intervento meno invasivo, in pazienti in cui l’area donatrice è poco folta da non consentire lo strip chirurgico, in pazienti con diradamenti limitati, per rinfoltire brevi aree come ciglia, sopracciglia, per piccole aree di alopecia secondaria a patologie dermatologiche, per risolvere le antiestetiche cicatrici talvolta derivanti dal tradizionale strip chirurgico, in caso di cicatrici conseguenze di traumi o procedure neurochirurgiche.
Le controindicazioni all Trapianto di Capelli FUE sono essenzialmente rappresentate da inesperienza degli operatori nell’utilizzo della metodica, quando non si dispone dell’adeguato armamentario di attrezzature, in caso di mancato consenso del paziente, in caso di aspettative non rispondenti alle reali possibilità che la tecnica può offrire.
Da un punto di vista più strettamente tecnico, la tecnica consiste nel preparare dapprima l’area donatrice, che viene rasata fino ad ottenere capelli corti 1,5mm, con successiva infiltrazione di anestetici locali per indurre analgesia sottocutanea. Per una corretta ed efficiente esecuzione della metodica è indispensabile disporre di: un microscopo specifico binoculare con la possibilità di ingrandimento da 6 a 10 volte il campo, in maniera tale da ottenere una buona visualizzazione; di punch specifici manuali o automatici, di differente forma e dimensione (da 6 a10 mm di diametro) per estrarre le unità follicolari.
E’ fondamentale stabilire il corretto posizionamento del punch quando si penetra sottocute, in modo tale che ne risulti una certa angolazione dell’inserzione tra lo strumento e l’unità follicolare, evitando in tal modo la transdissezione che compromette la qualità e la vitalità dell’unità follicolare stessa.
La manovra di estrazione mediante il punch deve essere delicata ma decisa.